L’Emdr rappresenta un aiuto importante non sono in ambito clinico, ma anche in contesti lavorativi nel migliorare le Peak Performance dei lavoratori, a partire da un aiuto per superare i blocchi e le difficoltà emotive che impediscono di far emergere le potenzialità del lavoratore.

Il lavoro rappresenta per ognuno di noi un aspetto importante, non solo per il tempo che quotidianamente gli dedichiamo, quanto piuttosto per la definizione di sé e per l’inevitabile intreccio che si crea con gli altri ambiti di vita che si influenzano, nel bene o nel male reciprocamente.

Spesso quando si parla di performance aziendali si valutano i KPI  (Key Performance Indicator) orientati alla produttività e alla crescita aziendale, con un modello prestazionale che tende ad essere quello preponderante,

Che cosa si intende per Peak Performance?

Il termine Peak Performance nasce in ambito sportivo per indicare il raggiungimento di prestazione sportiva eccellente, ma è una capacità che viene richiesta, ormai da molti anni anche nei contesti aziendali.

Gli studiosi Garfield e Bennet nell’opera “Peak Performance: mental training techniques of the world’s Greatest Athletes” hanno individuato otto condizioni psicofisiche che permetterebbero il raggiungimento di prestazioni eccellenti:

  1. Rilassamento mentale
  2. Rilassamento fisico
  3. Fiducia e ottimismo
  4. Focalizzazione nel presente
  5. Alto livello di energia psicofisica
  6. Consapevolezza straordinaria
  7. Controllo della situazione
  8. Senso di isolamento

Come può aiutare l’EMDR, approccio psicoterapeutico nato nell’ambito dell’intervento sul trauma, per garantire all’interno dei contesti aziendali il miglioramento delle performance dei lavoratori?

Migliorare le Peak Performance in azienda attraverso l’uso dell’EMDR è possibile intervenendo sullo Sviluppo di Risorse (RDI), ovvero sulla parte “sana” del lavoratore e sulle sue difficoltà che nascono o nell’ambito privato o pubblico. Tenendo conto che il committente è un’azienda pubblica o privata non si interverrà a livello psicoterapeutico; piuttosto si lavorerà nell’ottica di concentrarsi sul miglioramento dei problemi di performance attuali preparando la persona ad una performance futura ottimale. Quindi il punto di partenza non sarà la rielaborazione di esperienze del passato, quanto piuttosto la focalizzazione di un obiettivo del presente e rinforzando o facendo emergere le risorse individuali presenti nell’individuo, ma sopite da blocchi emotivi e/o cognitivi che presenta.

Quali sono i problemi individuali che possono inficiare la performance lavorativa impedendo un percorso di carriera, pur avendone le potenzialità?

Il raggiungimento di una performance ideale (Barnato, M.) può essere ostacolato da cognizioni negative e difficoltà di varia natura, ovvero:

  • Paura di ripetere un fallimento
  • Perfezionismo
  • Paura del successo
  • Burnout
  • Problemi personali che si ripercuotono sulla sfera lavorativa
  • Problematiche legate ai rapporti privati all’interno del contesto lavorativo (richieste di relazioni ravvicinate sul luogo di lavoro)
  • Diversità rispetto i colleghi
  • Scarsa attitudine alla propria mansione
  • Scarsa acquisizione di abitudini lavorative
  • Disturbi emotivi o malattie che si ripercuotono sulla sfera lavorativa

Come può intervenire lo psicoterapeuta EMDR all’interno degli ambienti di lavoro a beneficio del singolo  e per apportare una crescita virtuosa per l’azienda stessa?

Migliorare le Peak Performance in azienda attraverso l’uso dell’EMDR significa lavorare sulle problematiche che bloccano le performance (elencate nel paragrafo precedente).

Questo è possibile grazie ad un protocollo di intervento strutturato e misurabile chiamato Protocollo «EMDR-PEP»

Il protocollo permette di installare le risorse dell’individuo per il potenziamento e la generazione di speranza e possibilità, inclusa la realizzazione di obiettivi desiderati dalla persona.

In conclusione, il protocollo aiuta nell’identificare e valutare se le abilità richieste sono presenti nel repertorio del cliente e sostenerlo nell’acquisizione delle capacità comportamentali mancanti.